-Sei-
Krasnojarsk, 15 Settembre 2011
Anche tu,
Anche tu
Appartieni al mondo intero e non a me
M'ero illusa che tu fossi mio per sempre, ma
Non lo sei,
Non lo sei
(Che male fa la gelosia, Nada)
Krasnojarsk, 15 Settembre 2011
Anche tu,
Anche tu
Appartieni al mondo intero e non a me
M'ero illusa che tu fossi mio per sempre, ma
Non lo sei,
Non lo sei
(Che male fa la gelosia, Nada)
Sorrideva, Natal'ja.
-Che ti prende?- le aveva chiesto Jànos poco prima, ma gliel'aveva chiesto con la speranza negli occhi, perché tutt'un tratto s'era illuminato di nuovo, il visino della sua piccola amica.
-Niente, è che...-
L'Ungherese le afferrò entrambe le mani, guardandola severamente negli occhi.
-Non lasciargliela vinta neanche un momento-
-Oh, piantala, con quel tuo Vecchioni!-
-Non è la stessa cosa che Gee ha detto a Tìa sul marciapiede di Penny Lane, mentre aspettavamo che qualche martire prendesse su tutta la comitiva?-
-Svyatoe Nebo, Jàn! Sposatelo e lasciami i Beatles, va-
La guardò un po' storto, Jànos Desztor, prima di tirarla per la manica, con un mezzo sorriso.
-Va meglio, vero? Insomma, anche se gliel'hai lasciata vinta-
Poi scosse la testa, correggendosi.
-Più che altro gli hai lasciato la vita, tu-
Recuperò la chitarra che aveva lasciato sul divano, pizzicandone qualche corda e guardando Al'ja con la coda dell'occhio.
-Everything little thing she does, she does for Gee, yeah-
-Jàn...-
-Era già tutto previsto, anche l'uomo che sceglievi, e il sorriso che gli fai mentre ti sta portando via...-
-Jànos!-
-George, nel tuo ricordo pensa che la tua Natal'ja è accanto a te... Oh, George! Lei che rideva e ora non più, ma la sua vita ce l'hai tu... Oh, George! Oh, se tu le portassi via qualche altro neurone ti spaccherei il faccino... Oh, George!-
-Jànos Desztor!-
-E nei sogni di Natal'ja Brian George l'aveva sposata, e chi non ci credeva era un pirata...-
-Oh, Jàn!-
-Tu lo seguisti senza una ragione, come un ragazzo segue l'aquilone...-
-Taci, cavalletta-
-Furono e baci e furono sorrisi, poi furono soltanto i fiordalisi...-
-Disintegrati! Che poi fa relativamente paura, la tua conoscenza della musica italiana-
-E' musica, no? Io sono Jànos Desztor-
Natal'ja annuì, seria seria.
-Piacere...-
Il chitarrista ungherese ridacchiò, scostando la sua mano.
-Pensa al tuo fidanzato, piuttosto! Quando, nella penombra della sera liverpooliana, mi si è affiancato dicendo: "Prendi questa mano, zingara!", davvero non ho saputo cosa rispondergli-
-Oh, accidenti!-
Jànos sorrise, approfittando della sorpresa della ragazzina per sussurrarle all'orecchio la sua ultima "creazione".
-Questa è la tua canzone, Al'ja mia bella, che hai perso la ragione assai in fretta...-
-Tu cosa gli hai risposto?- volle sapere Al'ja, fingendo d'ignorare l'ennesima pseudo - citazione.
-"Oh, lo vedo sì, l'oro dei capelli suoi, e se sapessi quanto ricambia ti spaventeresti, ma per favore, potresti andare a dirlo a lei?"-
-Mitico- fu l'unico commento della biondina, che scosse la testa, arrossendo un poco.
-Ma dici davvero? E Georgino voleva proprio sapere...-
-Morandi no di certo, con rispetto, Al. But when I see you darling, it's like we both are falling in love again...-
-Ma...-
-Woman, please let me explain, I never mean to cause you sorrow or pain...-
-Lennon ti viene bene, sai, Jàn?-
Jànos inarcò un sopracciglio, a metà tra il compiaciuto e il divertito.
-Mi devi aiutare a stendere la scaletta del concerto, tu-
-Stendere la scaletta? Oh, caspita, suonate sul tetto come gli scarafaggi scousers?-
-No, Al...- sospirò il ragazzo, seppur ridendo sotto i baffi.
-E cosa mi dedichi, eh?-
-"George!", mormora la bambina. "Perché la tua piccolina tradisci ogni santo giorno? George, come gli opliti a Sparta son le ragazze per te!" Esile agonizza la bambina; or il brigante non è più infedele: corre a intrecciar promesse e carezze sui capelli suoi. "Gee!" mormora la bambina. Vuole sfiorar la sua mano. Ma il capo già reclina e già socchiude gli occhi. Piange, il ragazzo, pentito, stringendola al cuor. Ma benedetto angelo greco, in fondo l'hai uccisa tu...-
Lo guardò male, Al'ja.
-Sei tanto tanto scemo, lo sai?-
Jànos sbuffò, scrollando le spalle.
-Ma tu gli vuoi davvero troppo bene, a quello lì. Per sognarlo devi averlo vicino, e vicino non è ancora abbastanza...-
-Devo sembrarti proprio una sciocchina, eh? Ma provaci tu, a innamorarti di uno come lui!-
-Preferirei di no, davvero-
Natal'ja si portò una mano alla bocca, sbiancando.
-Oh...già-
-Che sorta di streghetta, questa piccina! Ma devi aiutarmi con la scaletta, adesso. Coraggio, Al, ho ancora qualche speranza o te la sei già bruciata, quella testolina?-
-Sai con cosa dovreste cominciare, Jàn? Getting Better e Le vie del rock sono infinite, le tue canzoni. Cioè, solo due delle tante, ma è un dettaglio. E poi... Poi suonerete qualcosa di straordinario. I'm looking through you, sicuramente, Something e All my loving, non si discute. She's a Rainbow e Ruby Tuesday, ovviamente, e...-
Jànos l'interruppe, acchiappandola per un braccio.
-Tesoro, è un concerto. Uno solo-
-Lo so, ma sono sicura che...-
Il giovane ungherese sorrise, raggiante.
-Anch'io-
-Ma quanto è straordinario, il mio Jàn-Jàn?-
-Tanto, temo. Non sperare di farlo piangere, perché piangere non sa-
-E irrecuperabile, anche- aggiunse Al'ja, inclinando un poco la testa.
Jànos annuì, con un mezzo sorriso.
-Uhm, immagino di sì-
Ricordò di quando aveva stilato l'elenco dei motivi per cui "il minator dal volto bruno" non l'avrebbe lasciata mai, Al'ja.
1 - Natal'ja è bella, da morire, anche se non ha seno.
A lei sta bene così, e se il Greco fa problemi gli spacco la chitarra sulla testolina, promesso.
2 - E' bionda, tanto, e son belli, i suoi capelli, anche se temo che non se li sia mai tagliati in vita sua.
E vabbé, al massimo ci inciamperà, il Greco. Capita.
3 - Il vestito bianco le sta d'incanto, davvero.
Sarà l'unico buono che ha, ma con quello è favolosa, lo giuro sulla mia Fender.
4 - Non ci vuole molto per farla sorridere, my backstreet girl.
Certo, il Greco è un bastardo, me ne rendo conto, ma le cose sono straordinariamente semplici:
Se lei smette di ridere lo carbonizzo.
Ma rideva ancora, Al'ja, adesso.
E Jànos era felice, tanto.
-Sai, se vuoi lo facciam davvero sul tetto, il concerto, Al'ja-
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